giovedì, dicembre 07, 2006


Lacrime di Sangue...

Senza preavviso... Eccomi li, davanti allo specchio, abbracciato al mio alter ego, un'immagine strana distorta, solo la mia, la sua è perfetta, lo osservo, è una ragazza, mi fissa attraverso lo specchio, mi sento in imbarazzo e mi ritiro, ora è li davanti a me, reale come me, ma lei non è distorta, è sorridente e naturale, in tutta la sua inconsapevole e sincera ipocrisia, mi vede normale, ma io sono distorto, lo sò mi vedo, mi osservo... come sono arrivato a questo? Improvvisamente lei mi bacia, dolcemente, come l'avrei fatto io, o più probabilmente come ho fatto io, milioni di volte, un bacio felice sincero, innamorato... mi lascio andare, la desidero, e penso al fatto che sono io, e la desidero quella mia metà, deve essere mia di nuovo, è dolce e spensierata, mi piace ci trasciniamo sul letto giochiamo, e più vado avanti più torna in me la sento è la mia meta, poi realizzo mi vesto velocemente, la mia immagine allo specchio è quasi scomparsa, cosi scappo via, vuoto inesistente quasi completamente in lei ormai, nò ora lo sò... sono lì, non sono mai andato via, ma ci sono arrivato, e come? Mi parla, mi dice che ha un'altro, ma le piaccio, pensa a lei... Alla fine è come avrei fatto io, o come forse ho fatto, non lo sò, non me lo ricordo più, neanche i ricordi mi son rimasti, non piango, non soffro, non sento niente... Solo il freddo di quel bacio ancora sulle labbra, ma ce l'avevo già? E da quanto? Arrivo al locale dai miei amici, chi mi conosce mi vede strano, scappo in bagno mi lavo la faccio e mi osservo nello squallido specchio, sempre li, la sento nell'aria la vedo nei miei occhi, mi siedo al tavolo con gli altri ma non riesco a sostenere neanche mezza conversazione, dico che sono stanco e scappo di nuovo, da tutto quello che ho creato, corro veloce le ruote della macchina stridono, uno mi sorpassa e butta un raudo, l'esplosione quasi sotto alla macchina mi riporta alla realta, non posso scappare da me, rallento arrivo a casa e mi metto a scrivere, non sento più il mio sangue, l'ho lasciato lì, nel nessun luogo, la casa senza mobili, ora capisco cosa sono. La superficie è li dove tutti la vedono e piace, è sincera, incansapevole del luogo del sangue, dal sapore freddo e salato come una lacrima. Non ho mentito a voi, ma solo a me stesso, giorno per giorno, incansapevole, in ogni bestemmia, in ogni negazione di ciò in cui credevo mi dissanguavo un pò, credendo di tirar fuori il male, non lo sò, ma magari è ora che il mio sangue è malato, ma non mi spaventa, e ora?